L’incredibile record della Citroen C6 nel 1932

Quella delle Rosalie è una vera epopea con cui Andre Citroen riuscì a dimostrare l’affidabilità, la resistenza, la sicurezza e anche la velocità delle sue vetture. A partire dalla prima Rosalie che inizia a segnare record nel 1931 sulla pista di Montlhery, fino alla Rosalie IX che concluderà l’epopea dei record nel 1936 sulle strade francesi.

All’epoca la velocità, l’inventiva, la potenza industriale erano concetti esaltanti, il movimento futurista entrava nella sua seconda fase e le automobili, sempre più lontane dal concetto di “carrozze senza cavalli”, erano impiegate in gare di velocità, resistenza, durata, dall’esito spesso tragico.

André Citroën, seppur precursore dei suoi tempi, non amava quel tipo di exploit, perché le sue erano auto per tutti i giorni, per famiglie e lavoratori: sicure, affidabili, comode e pratiche, non erano progettate per diventare dei bolidi lanciati a velocità folle da incauti guidatori. Per dimostrare l’affidabilità, la solidità e la sicurezza dei suoi veicoli, Andre Citroen utilizzava infatti iniziative di tutt’altro genere: aveva ideato le “Carovane Citroën” con cui portava i suoi nuovi modelli nelle piazze per far toccare con mano la loro robustezza; aveva attraversato il deserto del Sahara con le B2 semicingolate; si preparava infine ad arrivare fino in Cina (con C4 e C6) proprio per dimostrare la proverbiale sicurezza e resistenza delle sue automobili. L’obiettivo di queste imprese non era quindi certamente quello di raggiungere pure prestazioni di velocità.

A Parigi, nel 1931, una nota azienda che produce oli e lubrificanti per autovetture decide di farsi pubblicità testando il suo nuovo olio su vetture di serie e la scelta cade proprio sulla Citroën, una C6 F, appositamente allestita con carrozzeria in alluminio profilato, concepita da Cesar Marchand, meccanico esperto e pilota formatosi nelle file della Voisin. In settembre la vettura è pronta e viene battezzata “Rosalie” proprio in onore di Santa Rosalia che si festeggia in quel periodo. Sulla pista del Circuito di Montlhery, nei pressi di Parigi, sotto l’occhio vigile dei Commissari dell’Associazione Internazionale dei Club dell’Automobile, dal 22 ottobre al 1° novembre di quell’anno Rosalie percorre 25.000 chilometri, battendo 14 record internazionali.

Entusiasta del risultato, Marchand acquista un’altra Citroën, una C6 G e la equipaggia con la stessa carrozzeria profilata della C6 F, ribattezzandola Rosalie II. Percorrerà la pista di Montlhery per centomila chilometri, senza mai fermarsi, dal 5 marzo al 14 aprile 1932, ad una velocità media di 108 km orari, conquistando 60 record internazionali e 30 record mondiali nella categoria 2 – 3 litri.

André Citroën, seppur reticente all’idea di cimentarsi in competizioni, non può ignorare i successi conquistati dalle sue C6. Si propone quindi di festeggiare i centomila chilometri della Rosalie II con un grande banchetto sulla pista dove lui stesso sventola la bandiera a scacchi per fermare l’auto dei record! Al termine dell’evento, sarà proprio Andre Citroen a chiedere di far partire nuovamente la vettura che percorrerà altri trentaquattromila chilometri prima di fermarsi definitivamente il 28 aprile 1932. andrecitroen, con un coup de théâtre metterà in palio un milione di franchi per la casa automobilistica che riuscirà a battere i record della “sua” rosalie II entro il primo ottobre del 1932. Nessuno vincerà quel premio.

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